Ischia News ed Eventi - Poesie e racconti

Gli attori Leonardo Bilardi e Milena Cassano saranno i protagonisti, alle ore 20.30, di uno spettacolo che mette in scena i versi originali dell’ultimo libro del giornalista e scrittore Ciro Cenatiempo dal titolo «Esercizi di scomposizione della risacca e altre marine». Un testo dedicato alla libertà, nel segno della geografia e della natura straordinaria del Mediterraneo, in navigazione tra isole piccole e grandi, penisole, promontori e spiagge. In compagnia di pescatori e donne mirabili, ma non solo.

Gaia Ugliano firma per l’editore Graus di Napoli il racconto “Ruzzle a 4 zampe”,

la storia di un chihuahua che osserva il mondo degli uomini

Venerdì 1 agosto alle ore 22.00 al Divina di Sant’Angelo a Ischia si terrà la presentazione del libro di Gaia Ugliano Ruzzle a quattro zampe (grauseditore). Intervengono: Rosario Caruso, sindaco di Serrara Fontana; Irene Iacono, Assessore alla Cultura del Comune di Serrara Fontana; Anna Maria Minicucci, Dirigente Sanitario Ospedale Santobono, Flavia Intrio, Pediatra; Eugenia Santoro, Avvocato. Modera Umberto Lucio Amore

Attualità, cronaca, libertà di stampa, nel programma della XXXV Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, l’appuntamento annuale che premia i migliori giornalisti della stampa italiana e internazionale.

Due giorni di diretta sui canali Sky TG24 da Ischia con i protagonisti del mondo dell’informazione e della comunicazione, sui principali temi di attualità dei nostri giorni.

Tangenti, corruzione, segreti di stato, giornalisti minacciati, questi gli argomenti trattati nel dibattito di apertura condotto da Paola Saluzzi in diretta su Sky TG24 Rassegne venerdì 27 giugno alle ore 15,00 e che vede tra gli ospiti Fiorenza Sarzanini, punta di diamante della cronaca giudiziaria del Corriere della Sera e vincitrice della sezione carta stampata del Premio Ischia, Luciano Regolo , Direttore dell’Ora della Calabria, quotidiano che si è distinto per le sue inchieste ed occupato da mesi dalla redazione per difendere la libertà di stampa, dopo la vicenda Gentile e l’inchiesta sull’Asl di Cosenza, Antonio Polito, Direttore del Corriere della Sera, ed Alessandro Barbano, Direttore de il “Mattino”.

Al premio Ischia si parlerà anche di Mediterraneo e l’impegno dell’Europa con Lina Ben Mehnni, la blogger tunisina , che ha avuto un ruolo di rilievo nella informazione durante la  Primavera araba, vincitrice del Premio Ischia Internazionale di giornalismo, di informazione e potere, di riforme e di Expo come possibile volano della Campania.

Tra i tanti nomi presenti alla XXXV edizione del Premio Ischia: Paolo Mieli, Presidente RCS libri e vincitore della Penna d’Oro, Andrea Vianello, Direttore Rai Tre, Sarah Varetto, Direttore Sky TG24, Luigi Contu, Direttore Ansa, Ernesto Galli Della Loggia, editorialista Corriere della Sera, Mario Orfeo, Direttore TGUNO ePremio Ischiagiornalista dell’anno per la tv, Giovanni Legnini, Sottosegretario all’economia, Luigi Di Maio Vice Presidente della Camera dei Deputati, Lara Comi, Europarlamentare Fi, Riccardo Monti, Presidente ICE (Istituto Commercio con l’estero), Tobias Piller, corrispondente di Frankfurter Allgemeine Zeitunh .

Altri dibattiti saranno condotti da Renato Coen , Paolo Chiariello e Alessandro Marenzi, quest’ultimo affronterà in diretta su Sky TG24 Economia la questione del semestre europeo italiano.

La cerimonia di consegna del Premio Ischia  quest’anno si svolgerà  venerdì 27 giugno  a  Lacco Ameno e sarà interamente trasmessa da Sky TG24 Rassegne (canale 505). La manifestazione si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è promossa dalla Fondazione “Giuseppe Valentino” con il sostegno della Regione Campania, Assessorato alla Cultura, della Camera di Commercio di Napoli e dell'Istituto per il Credito Sportivo. 

Due grandi giornalisti italiani compiono 90 anni. Hanno cominciato entrambi giovanissimi il “mestiere” di giornalista e sono stati protagonisti della vita pubblica italiana per oltre 60 anni. In modo diverso, con stile diverso e con concezioni del giornalismo diverse ma alla fine si sono trovati sulla stessa barca ed in un’unica casa editrice. Nessuno dei due ha avuto invidia per l’altro. Sono arrivati a 90 anni e sono ancora lucidissimi ed ambedue hanno deciso di scrivere un libro di memorie. Sentono,forse,il privilegio di aver raggiunto un’età così avanzata ed ancora in grado di fare il loro mestiere che è quello di scrivere. Hanno visto andar via molti colleghi illustri con i quali hanno avuto rapporti come Indro Montanelli ed Enzo Biagi ed hanno avuto rapporti con una enormità di personaggi della politica, dell’economia e della finanza. Hanno visto la nascita e l’affermazione della Repubblica, le classi dirigenti dei partiti della “prima Repubblica, il miracolo economico degli anni ‘50 e la “dolce vita” di Fellini, la svolta di centro-sinistra negli anni ‘60 con l’entrata dei socialisti di Nenni nella “stanza dei bottoni, l’instabilità permanente del parlamentarismo italiano con governi che cadevano ogni quattro o cinque mesi, il “pentapartito” degli anni ì 80 con la mutazione genetica dei socialisti che avevano “più sedie che culi”, lo scandalo di “tangentopoli” negli anni ‘90 con la dissoluzione dei partiti che avevano fatto la Repubblica come la DC, il PSI, il PLI, il PRI, la trasformazione del Partito Comunista Italiano, il più grande partito comunista dell’Occidente, in semplicemente “democratico di sinistra” dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, la nascita di una “seconda Repubblica” in Italia con l’affermazione di uno straordinario imprenditore-comunicatore, Silvio Berlusconi, e la nascita di un Partito Democratico che mette insieme dopo 50 anni di netta contrapposizione i postcomunisti ed i postdemocristiani.

Insomma questi due grandi giornalisti hanno avuto il privilegio di vedere da vicino tutte queste trasformazioni e di essere stati protagonisti. Sono stati protagonisti anche nel loro “mestiere”(insisto è un mestiere non una professione) perché hanno cambiato il modo di fare giornalismo in Italia pur avendo due diverse concezioni del giornalismo. Hanno cominciato con il piombo e la linotype e con la “stampa a freddo”, con il blocchetto degli appunti e la macchina da scrivere Olivetti 22 o 45 e sono arrivati alla “stampa a caldo” di offset ed oggi a quella “digitale” e mai avrebbero pensato all’inizio delle loro carriere che potevano “digitare” sul computer il “pezzo” da impaginare immediatamente con una foto immediatamente “scaricata”.

Avevo 11 anni nel 1960 e frequentavo la prima media sezione F della scuola “Giovanni Scotti” di Ischia, la sola di tutta l’isola d’Ischia. La scuola media non era obbligatoria. Per accedere alla scuola media dopo le elementari bisognava fare un “esame di ammissione” e se non lo si superava non ci si poteva iscrivere. Bisognava ripiegare sull’”avviamento professionale”. La mia generazione – 1949 – fu l’ultima a fare l’esame di ammissione alla “scuola media tradizionale” dove si studiava il latino fin dal primo anno. La scuola media – negli altri Comuni dell’isola – veniva chiamata “la scuola ad Ischia” e veniva considerata una scuola “superiore” e lo era per la qualità degli insegnanti e per l’ampiezza dei programmi. Si studiava il latino per tre anni e la lingua straniera (francese o inglese) per due. In seconda si studiava l’Iliade ed in terza l’Odissea di Omero. L’esame di terza media era abbastanza duro e così doveva essere il giudizio finale della commissione presieduta dall’indimenticabile preside Anna Di Meglio Baldino.

Alla “scuola ad Ischia”, che si trovava in corso Vittoria Colonna nella “Villa Anna”, noi ragazzini di Casamicciola ci andavamo con l’autobus della SEPSA che faceva una corsa speciale in partenza da Piazza Marina ogni mattina. Ricordo che era un bel autobus dell’Alfa Romeo guidato dall’autista Egidio Fermo. Avevamo l’abbonamento con la fotografia.

Ho cominciato a fare il giornalista con il piombo della Linetype che componeva gli articoli; la macchina da scrivere Olivetti Lettera 45 che li scriveva; la busta “fuori sacco” per la spedizione postale al giornale; la telefonata in “R” cioè con il costo a carico del giornale o dell’agenzia per la notizia “urgente” dettata agli stenografi con la punteggiatura; la stampa in tipografia a “caldo” con la “zincografia” che preparava i “cliché” per le fotografie; la giornata settimanale a Napoli nella tipografia “Lampo” con il proto Salvarezza ed il compositore De Costanzo sul tavolaccio il quale mi diceva di “stare in mano a’ l’arte”; la scoperta a vent’anni di “Vache e’press”, la più antica tavola calda in Piazza Dante per il pranzetto frugale; l’arrivo del giornale con il traghetto con Franco Conte, il direttore, ed io,il caporedattore, a fare i facchini per la distribuzione;quelle lezioni e quelle discussioni sul giornalismo, la lettura de “Il Mondo” di Arrigo Benedetti e “L’Espresso” di Eugenio Scalfari, “Panorama” di Lamberto Sechi.

Se ami il giornalismo lo impari dai 20 ai 30 anni e per tutto il resto della vita non fai altro che i lavori di ordinaria amministrazione alla casa che ti sei costruito.

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