Ischia News ed Eventi - Rubriche

Si terrà a Lacco Ameno all’Hotel Regina Isabella sabato 8 ottobre con inizio alle 9 un convegno sui “problemi irrisolti del condono edilizio 25 anni dopo la legge 47/ 1985: problematiche e soluzioni operative per le pubbliche amministrazioni e gli operatori”. Il convegno – che secondo il programma di presentazione durerà tutta la giornata – prevede la partecipazione di politici, amministratori,avvocati, magistrati ed è organizzato dall’Unione Nazionale dei Tecnici degli Enti Locali.I riferimenti alle leggi di condono edilizio sono stati  rigorosamente riportati nel programma di invito. Si inizia con una relazione del prof. avv. Lucio Iannotta sull’ “evoluzione normativa del condono edilizio e la disciplina regionale campana”poi  si continua sull’”istruttoria delle pratiche di condono”con l’intervento dell’avv. Giuseppe Ruta. Questo per la seduta mattutina. La seduta pomeridiana (ore 14.30) prevede la discussione sulle “conseguenze del mancato rilascio del condono edilizio”con l’intervento di due magistrati, il dottor Aldo De Chiara, procuratore aggiunto alla sezione Ambiente e Urbanistica della Procura di Napoli e del dottor Marco Catalano, sostituto procuratore della Corte dei Conti ed ancora una relazione del dottor Giuseppe Chinè, capo ufficio legislativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’”alternative alla legittimazione dell’opera abusiva realizzata”. Infine le conclusioni saranno affidate all’on. Aurelio Misti, vice Ministro del Ministero delle Infrastrutture mentre il programma prevede all’inizio (ore 9.30) l’intervento dell’assessore regionale della Campania all’Urbanistica, Marcello Taglialatela.

I partiti di oggi – nati dopo la cosiddetta tangentopoli nel 1992 cioè circa vent’anni fa – che avrebbero dovuto rappresentare la caduta delle vecchie ideologie sulle quali  l’umanità civile si è confrontata o scontrata per due secoli – il XIX ed il XX -  e l’avvio di  un serio “pragmatismo”sulle politiche economiche e sociali, le uniche che contano, sono tutti da rottamare.

Il cosiddetto “centro-destra”è un movimento personale del suo leader, Silvio Berlusconi, che da imprenditore  ha fatto un partito-azienda dove è  lui il padre-padrone. E’un partito-azienda dove il capo non è messo in discussione, non può essere sostituito o addirittura criticato e chi lo critica è costretto ad andarsene come insegna Gianfranco Fini, ex capo della destra storica italiana, erede del MSI, “sdoganato”dalla pregiudiziale antifascista dallo stesso Berlusconi e la sua “Forza Italia”.

Questo partito-azienda ha proconsoli locali nelle varie Regioni che trovano forza soprattutto nei luoghi istituzionali della pubblica amministrazione cioè nel Parlamento o nel Consiglio Regionale.

Si è perso il conto da quanti anni si discute di una  SERIA riforma costituzionale in Italia. I francesi – dai quali mutiamo in peggio tutto – si accorsero nel 1958 – appena 12 anni dopo la sua costituzione – che la IV Repubblica tutta fondata sul parlamentarismo conteneva una instabilità permanente dei Governi che metteva in gioco la stessa sopravvivenza di una Nazione che era ancora una potenza mondiale. Ma – se la Storia si facesse sui “se”ed i “ma”– probabilmente chissà quando sarebbe nata la V Repubblica con il ritorno al potere del generale Charles de Gaulle, il più “illustre dei francesi”come lo chiamò l’ultimo Presidente della IV Repubblica Coty, se non ci fosse stata la guerra d’Algeria ed il tentativo del colpo di Stato dei generali di Algeri. Fu quel fatto traumatico che riportò de Gaulle al potere e fece della Francia una “Repubblica semipresidenziale” con forti poteri del Capo dello Stato e con un Parlamento dal solo ruolo legislativo e fondato soprattutto sull’importanza dell’Assemblea Nazionale. Nessuno avrebbe scommesso un franco o un dollaro che la V Repubblica sarebbe sopravvissuta a de Gaulle. Quella Costituzione sembrava scritta appositamente per lui e nessuno credeva che invece sarebbe durata anche dopo di lui sia pure  con revisioni  ed addirittura presa in esame dai “cugini”italiani per riformare la loro “Repubblica parlamentare”.

Anche Ischia è nel firmamento della canzone napoletana. Certo non ha un posto di prima fila  rispetto a Capri e Sorrento  forse perché nel grande turismo di massa è arrivata più tardi.

“Torna a Surriento”conosciuta e cantata in tutto il mondo ed interpretata da grandi cantanti di ogni epoca fu scritta nel 1902 dai fratelli Ernesto e Giambattista De Curtis  per invogliare l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli a ritornare a Sorrento e fare qualcosa per migliorare la città.

“Luna caprese”fu scritta nel 1953 da Augusto Cesareo e musicata da Luigi Ricciardi e da allora è  cantata in tutto il mondo soprattutto per il rilancio  negli anni ‘60, con uno stile del tutto particolare,  da Peppino di Capri.

“Luna caprese”non manca mai nel repertorio dei concerti di Peppino di Capri che come è noto ha interpretato   un numero infinito di canzoni che non può riproporre tutte nei suoi concerti ma “Luna caprese”è immancabile. Sulla parete esterna della sede dell’Azienda Turismo a Capri , che si trova al porto, le parole bellissime di Cesareo sono poste  su una lapide di bronzo quasi a sintetizzare meglio di  qualsiasi altro scritto le emozioni che ogni visitatore avverte in una notte a Capri.

22 anni fa riprendevo la collaborazione con “Il Golfo”con un articolo apparso  nel n. 42 di giovedì 6 luglio 1989 e riportato nel mio libro “Ischia, oltre la cronaca”- i fatti dell’isola (1988-1990 nel commento di un testimone del tempo (Editoriale Ischia 1991). Lo ripropongo 22 anni dopo al tempo della rivoluzione dell’informatica e della telematica e dell’imbarbarimento civile che sta avvenendo nella Città d’Ischia (titolo di “Città”al Comune di Ischia) con la rinascita delle lettere anonime diffuse e commentate dalla stampa locale scritta e mi chiedo quali passi in avanti abbiamo fatto sul terreno del confronto civile in questi 22 anni? Quali passi in avanti abbiamo fatto per la “Democrazia Interna”ad un giornale? Come abbiamo “professionalizzato”la stampa locale? Come è migliorata la qualità della nostra vita politica, culturale, sociale, civile?

“…. Un quotidiano è strumento di analisi, di comprensione della realtà; fondamentalmente però è una persona. E’equiparabile a un individuo che nella nostra vita ha certe funzioni: informare, spiegare e le svolge come una persona viva. Per questo deve avere una personalità integra: essere se stesso”.

Il dottor Isidoro Feola, medico di famiglia nell'isola di Ponza, dopo aver letto i miei articoli su ischianews sulla colonizzzione ischitana di Ponza è venuto per la prima volta ad Ischia. Ha 56 anni e non c'era mai stato. E' venuto con la moglie che è come lui ponzese ma è una Di Meglio e cioè è una discendente del primo gruppo di colonizzatori del 1734 proveniente da Barano dove ancor oggi  il cognome Di Meglio è quello più diffuso. Era accompagnato anche dal cognato, Emilio Iodice, ponzese-americano, professore universitario negli USA, e dalla moglie.

Il problema del trasporto marittimo  per le economie delle isole partenopee – Ischia, Capri e Procida – è fondamentale e imprescindibile dalla problematica complessiva dell’accrescimento dello sviluppo economico e della difesa di quello sociale. Le tre isole partenopee hanno ormai – da molti anni – una economia impostata in maniera primaria sul turismo. Una diminuzione nell’affluenza dei turisti determina una crisi che si avverte immediatamente sui livelli di occupazione – per altro solo stagionale e quindi permanentemente precaria - degli addetti all’industria alberghiera, al commercio ed ai servizi. Quindi la battaglia – che in questi ultimi anni – è stata portata avanti dalla Associazione degli Utenti del Mare (AUTMARE) di cui è leader Nicola Lamonica  merita piena condivisione ed assoluta solidarietà.

Bisogna aggiungere all’aspetto economico anche quello sociale: il trasporto marittimo nel Golfo di Napoli è assimilabile ad un trasporto metropolitano per il numero degli utenti e quindi è un vero e proprio servizio pubblico che deve essere assicura rato al pari di quello a terra dallo Stato con le sue varie articolazioni locali che sono la Regione ed i Comuni. In questo trasporto metropolitano il traghetto o l’aliscafo sono assimilabili ad un autobus o a un tram o ad un treno.

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