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Autisti di mare e di vento

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Un Ponte nel Vento e una esperienza pilota con chi da anni studia e lavora con l’autismo

Dal 1 all’8 Settembre, l’associazione Un Ponte nel Vento ha contribuito alla realizzazione di un soggiorno sperimentale dell’associazione Il Filo dalla Torre onlus con sei ragazzi autistici e i loro educatori: esperienza nell’ambito di un Progetto pilota ed innovativo, volto a favorire l’autonomia, la socializzazione ed esperienze nuove e stimolanti per i ragazzi.

Presso la struttura di Ischia Casa della Vela, il gruppo di undici persone ha soggiornato condividendo i momenti della prima colazione, del bagno in piscina, gli spazi comuni con i turisti e i loro bambini ospiti e uscendo alla scoperta del paese, del parco termale, delle spiagge.

Due laboratori velici condotti da Andrea e Luisafrancesca Proto hanno visto tre ragazzi e tre educatori alla volta protagonisti di una giornata di barca, navigazione a vela partecipando alle manovre secondo le proprie capacità, sosta e bagno alla fonda per chi ha avuto il coraggio di scendere dalla barca direttamente nell’acqua alta: quattro su sei. Le uscite sono state precedute da una fase di preparazione a terra. Insieme è stata vissuta anche una giornata di escursione alla scoperta della montagna di Ischia: salita fino alla vetta dell’Epomeo con grande impegno per il caldo e la durata degli spostamenti con i mezzi pubblici.

ll Filo dalla Torre da anni di ricerca e formazione, riflessione e analisi critica ha sviluppato il P.E.I.A.D., Progetto Evolutivo Integrato Autismo e Disabilità che implica un approccio globale nuovo e originale alla persona con Autismo, accettata nelle sue caratteristiche e armonizzata nei vari sistemi della sua vita.

“Noi marinai di Un Ponte nel Vento, alla nostra prima esperienza con l’autismo, abbiamo imparato tanto in questa settimana: abbiamo imparato ad ascoltare il silenzio che parla attraverso le espressioni dei volti, le emozioni che si sono toccate tra di noi, a volte così forti da lasciarci esausti, la sensazione bella e struggente di riuscire per qualche istante ad essere in contatto con una persona chiusa in una torre.

Ancora una volta abbiamo ricevuto tantissimo e ancora una volta, come sempre, abbiamo la conferma che esperienze di questo genere, con piccoli numeri alla volta inseriti nella “normalità” creano scambi, occasioni di crescita e integrazione soprattutto per gli “abili”: un passo piccolo ma concreto per vivere disabilità e abilità come parte della normalità” è il commento della presidente di Un Ponte nel Vento.