Ischia News ed Eventi - Cucina e Tradizione

La scoperta di un piatto nuovo, scriveva il gastronomo francese Anthelme Brillat-Savarin, vale per la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella.

E l’ultimo capolavoro dello chef stellato - Pasquale Palamaro – scoperta decisamente suggestiva - è nato casualmente: una commistione di due sapori apparentemente inconciliabili, vongole e coniglio all’ischitana, il mare che bacia la terra, un insolito binomio nato durante un assaggio contemporaneo delle une e dell’altro. Perché nulla è impossibile, in cucina, né tantomeno la scoperta di una esplosiva coesistenza. Con la dolcezza del coniglio che incontra la sapidità e il gusto deciso delle vongole: i tortelli di coniglio agro affumicato di melanzane e vongole sono così stati tra i protagonisti assoluti della prima serata-evento di “CucinArt. Cibo a regola d’arte”, la rassegna che impreziosisce il cartellone estivo di Sant’Angelo d’Ischia nella suggestiva location del “Divina”.

In questa antica abitazione di pescatori che affaccia sulla spiaggia, già sede del più esclusivo night dell’isola degli anni Ottanta, il Corallo Nero, Giuseppe Iacono ospita gli chef stellati e le loro succulente e delicate creazioni in un viaggio entusiasmante attraverso i segreti del Gusto.

Si è conclusa domenica “Colture&Cotture. Chi semina riso raccoglie risotti” che ha visto sfilare rinomati chef provenienti dal vercellese e da tutto il territorio nazionale per la straordinaria kermesse agricola di due giorni (22-23 febbraio) tenutasi a Caresanablot (VC), all’interno di Fiera in Campo 2014.

In quel che si può definire il territorio del riso per eccellenza, grazie al coordinamento di Luigi Cremona, il numeroso pubblico ha potuto partecipare agli interessanti show cooking di importanti esponenti della cucina d’autore gustando le loro preparazioni, create appositamente per l’evento e caratterizzate da un unico tema conduttore, quello del riso.

Questa è la storia di due piatti storici Il Sartù e la Paella, quale connubio? Di due Paesi storici l’Italia e la Spagna, di due città storiche Napoli, ischia e Valencia, raccontata attraverso Riccardo e Rafa, con Il Riso, ed il Coniglio a farla da Protagonisti.

Entrambi sono stati introdotti a Napoli, dagli Spagnoli.

Che sia Storia o “Visione”, ascoltiamo cosa hanno da dire, i due.

Un incontro quasi per caso quello di Riccardo D’Ambra e Rafa Benitez

E’ una calda sera di Luglio, a tavola, sulla Terrazza del Focolare.

Il Maiale... La Grande Maialata anno 22 - 2 week end con il porco! Gli Insegnamenti del Sig. Porco - Quando dire Porco-maiale è bello è un grugnito di sapori.

C’è un bisogno diffuso, sempre più avvertito, di ritorno consapevole alle radici: non bisogna perdere la memoria del proprio passato, in questo inizio-millennio carico di tecnologie e di interrogativi sulla futura qualità della vita.

Questo avviene sul piano individuale, su quello della ricerca storica e letteraria, e in un ambito meno impegnativo e più piacevole, qual è quello del folklore e, soprattutto, della gastronomia, che racchiude significati molteplici e affascinanti.

L’arte culinaria rappresenta il trionfo del piacere del palato, puntando sulla qualità dei prodotti, sui profumi e gli aromi; sulla fantasia e la creatività preparatoria dei cuochi, sulla sensibilità dei commensali, sulla piacevolezza complessiva del gusto e dell’ambiente prescelto per... mangiare.

“Ischia, un’isola di terra”: Il Focolare e la fattoria errante

E’ proprio divertente saperne un po’ di più su questo intelligente, goffo animale.

Il maiale esprime l’eccesso: la ricchezza!

Il mondo contadino ischitano ne ha tratto da sempre tutto, per la propria sopravvivenza.

Un animale famoso per i suoi sapori, si scopre utile anche per altre cose.

È intelligente, ha un udito sensibilissimo, sarebbe ottimo per la caccia ai pennuti, ma è goffo ed impacciato nei movimenti: è meglio il cane.

Ha un olfatto finissimo, ottimo per la caccia al tartufo, ma il cane… è più bello.

È terapeutico, Sant’Antonio Abate, il Santo dei maiali, con gli impiastri di lardo curava la malattia nota come il fuoco di Sant’Antonio. Era un animale sacro ai Maia, una delle Pleiadi amata da Zeus e madre di Ermes poi trasformata in stella da una gelosa Era: forse da lì, il nome Maiale.

Come ampiamente anticipato dai metereologi dei vari tg, è arrivato l’inverno! E’ arrivato, come spesso succede dalle nostre parti, un po’ all’improvviso, facendoci tirare fuori dagli armadi, in tutta fretta, cappotti e giacconi, sbiadendo quel po’ di abbronzatura che ancora rimaneva e, con lei, i ricordi di giornate calde, ricche di sole e di luce. Fa buio presto ora, le giornate si accorciano e la sera, le piazze e le strade del centro, hanno perso quella vitalità che le ha caratterizzate per lunghi mesi, vuote e disabitate, sembrano appartenere a un mondo surreale. Era così che si presentava anche la sera del 6 dicembre u.s. a Forio ma dopo aver degustato 4 grandi vini, accompagnati dai piatti preparati direttamente dalla cucina di Marco Annunziata... Ecco che anche una serata invernale diventa un momento magico. Questa era l’atmosfera che ha accolto i tanti prenotati alla serata del Brunello e alla consegna dei diplomi di Sommelier.

Il Brunello di Montalcino è considerato ad oggi tra i massimi vini italiani e gode di un prestigio internazionale in continua crescita. Nelle classifiche di gusto e pregio mondiale, il Brunello sta acquisendo sempre maggiore interesse. Questo vino mantiene ad altissimo livello la tradizione del grande vino di qualità toscano, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

La zona di produzione di questo vino comprende l'intero territorio comunale di Montalcino (circa 24.000 ettari), delimitato dai fiumi Ombrone, Asso ed Orcia. Le caratteristiche geologiche del territorio si riflettono sui vini a seconda della zona di produzione.

Altri articoli …