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La Pro loco Panza (frazione del Comune di Forio) nasce nel 2008, dall’intuizione di otto soci fondatori, diventati poi tredici, e nel corso degli anni è arrivata a raggiungere le oltre 100 iscrizioni annuali di soci che in prima persona vogliono contribuire a rendere più bella e accogliente l’immagine di questo meraviglioso luogo dell’isola d’Ischia che è Panza ma anche di tutto il territorio del Comune di Forio.

Dopo l’organizzazione di una festa estiva, quattro anni orsono, questo gruppetto di amici continuò a restare unito facendo sorgere l’idea divenuta poi realtà di una PRO LOCO anche nella frazione di Panza, che si poneva e si pone un duplice obiettivo fondamentale: ripristinare la sentieristica locale e mettere in risalto le attrazioni tuistiche del posto organizzando eventi di primissimo livello, rivalutando anche l’enogastronomia come fonte di attrazione per paesani e turisti.

La Pro Loco Panza, con a capo l’attivissimo presidente Leonardo Polito, funge anche da ufficio di informazioni turistiche locale, è riconosciuta dalla Regione Campania, è parte attiva dell’UNPLI, unione delle pro loco d’Italia.

Tante le iniziative promosse nel corso di questi anni; una di queste, ANDAR PER CANTINE, giunta alla sua quarta edizione, è diventata un appuntamento imprescindibile del calendario di questa associazione, capace di richiamare migliaia di turisti nel mese di settembre. Anch’essa è nata quasi per caso, notando come durante la visita presso i giardini Arimei e presso altre cantine del paese i contadini fossero entusiasti di aprire le porte dei loro “centri di produzione vinicola” a chiunque fosse interessato.

"Scendendo verso la marina, ecco apparire S. Angelo, chiuso nella sua pace. Sfuggito all'amplesso dell'Isola, primo fra tutto, spicca l'isolotto omonimo con le sue ripide scoscese sopra gli scogli dirupati e dilavati dalle onde, accessibile soltanto da Nord-Est a mezzo d'una lingua di sabbia lunga metri 119,50 e larga metri 30 che lo salda all'Isola. E' una roccia di origine vulcanica alta 105 metri. Un ciclopico altare verso il cielo, un altare dai mistici e storici fastigi dove s'instaurò il culto dell'Arcangelo Michele, l'Angelo protettore che ha dato nome al villaggio".

Don Pietro Monti (1915 – 2008), il prete-archeologo che scoprì, negli anni '50 del '900, che il pavimento della sua chiesa, il Santuario di Santa Restituta a Lacco Ameno, conteneva un tesoro di memorie antiche, così descrive S. Angelo nella sua opera poderosa sulla Storia e l'Archeologia dell'isola d'Ischia.

Il dottor Franco Napoleone, già direttore sanitario dell'Ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno, ha oggi 73 anni e da 30 anni porta avanti con gli amici dell'Associazione Pro Loco S. Alessandro Rosaria Buono, Gilberto Buono, Giovanni Cervera, Renato Troise, Teresa Cuomo,la sfilata in costumi delle grandi epoche storiche dell'isola d'Ischia che si tiene nel giorno della festività di San Alessandro venerdì 26 agosto impegnando circa 300 figuranti partendo dalla colonizzazione greca dell'VIII secolo a.C. , passando per il Rinascimento, incentrato sulle figure della poetessa Vittoria Colonna e suo marito Signore d'Ischia, Don Ferrante d'Avalos , cui fanno da contorno i principi di sangue reale ed i nobili di alto rango ma anche il popolo minuto di contadini e pescatori ed ancora il periodo borbonico con i regnanti Carlo III e Ferdinando IV ed il decennio francese – 1806-1915 – con Gioacchino Murat e la restaurazione con Ferdinando II.

"...Sii in Pace con Dio, comunque tu lo concepisca e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni, conserva la Pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita". La lettera trovata nella chiesa di San Paolo a Baltimora, Canada, nel 1692, leggendaria per il suo compendio di saggezza, mi è venuta naturalmente alla mente entrando domenica 15 maggio alle 9 nella Basilica Pontificia di San Vito, la "Chiesa Madre" di Forio.

Forio è il più esteso dei sei Comuni dell'isola d'Ischia con i suoi 13 Kmq. ed il secondo per numero di abitanti (17mila) dopo la Città d'Ischia. Wladimiro Frenkel nella sua "Nuova Guida dell'isola d'Ischia" del 1934 la definiva con grande efficacia la "seconda Capitale dell'isola" dopo la Città d'Ischia sia per la sua fiorente economica agricola fondata sulla produzione e la commercializzazione del vino sia per la sua ricchissima storia.

Se volessimo ricordare gli anni della Dolce vita ischitana quale potrebbe essere il simbolo per poterla identificare? Il panfilo “Sereno” di Angelo Rizzoli che ospitava il “mondo” al largo di Lacco Ameno? Oppure Burton e Taylor con le loro litigate in occasione delle riprese del kolossal "Cleopatra"? E perchè non Mina che duetta con Paul Anka al Rancio Fellone?. Tutti questi personaggi hanno un comune denominatore: la Motocarozzella.

Si perché tutti hanno usato almeno una volta lo storico mezzo che l’ischitano «Ciccio» Francesco Di Meglio inventò in un modo molto originale: un giorno staccò dal suo calessino il pony e vi attaccò uno dei primi modelli di Vespa Piaggio. Foto dell’epoca che ritraggono i Vip che si muovono sulla motocarrozzella hanno fatto il giro del mondo, e sono entrate a far parte della nostra tradizione, con quel tocco folkloristico che si rifletteva nelle variopinte tappezzerie addobbate con fantasia; pon-pon, corni rossi, immagini sacre e campanellini mescolati insieme con piume e nastri che davano un aspetto festaiolo, grazie alla spensieratezza degli ischitani fantasiosi dell’epoca.

Francesco è un vecchietto minuto, con occhi vispi e acuti sul viso rugoso, con lineamenti da ragazzino.

Ha trascorso la vita tra le rocce ed i sentieri dei Frassitelli, insieme al suo gregge di pecore e capre, compagne di una vita solitaria e libera.

Il suo mondo, ricco di vita intima e meditativa, è caratterizzato da silenzi e contemplazioni, tra armonici suoni della natura e il belare di quelle misteriose creature alle quali ha dedicato la sua esistenza.

Suggestione, incanto, fascino, carisma e devozione sono il cocktail perfetto per rendere il 29 e il 30 settembre due giorni indimenticabili.  La potremmo chiamare la favola di San Michele per quanto è bella. Si, perché ogni anno il 29 e 30 settembre, a S’Angelo sembra di vivere in una bellissima fiaba dove non ci sono ne streghe ne orchi, ma solo  magnifiche emozioni, che si provano in un paesaggio incantato, che vive un fantastico viaggio, in un mondo fatato e  parla il linguaggio della profonda fede, laddove esiste un unico, bellissimo  principe che, dall’alto del suo trono, sconfigge il male ed unisce tutti gli uomini: L’ARCANGELO SAN MICHELE “.

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