Ischia News ed Eventi - I tempi della ciuf-ciuf

I tempi della ciuf-ciuf

Autocorriera FIAT 626 del 1948

Poesie e racconti
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Avevo 11 anni nel 1960 e frequentavo la prima media sezione F della scuola “Giovanni Scotti” di Ischia, la sola di tutta l’isola d’Ischia. La scuola media non era obbligatoria. Per accedere alla scuola media dopo le elementari bisognava fare un “esame di ammissione” e se non lo si superava non ci si poteva iscrivere. Bisognava ripiegare sull’”avviamento professionale”. La mia generazione – 1949 – fu l’ultima a fare l’esame di ammissione alla “scuola media tradizionale” dove si studiava il latino fin dal primo anno. La scuola media – negli altri Comuni dell’isola – veniva chiamata “la scuola ad Ischia” e veniva considerata una scuola “superiore” e lo era per la qualità degli insegnanti e per l’ampiezza dei programmi. Si studiava il latino per tre anni e la lingua straniera (francese o inglese) per due. In seconda si studiava l’Iliade ed in terza l’Odissea di Omero. L’esame di terza media era abbastanza duro e così doveva essere il giudizio finale della commissione presieduta dall’indimenticabile preside Anna Di Meglio Baldino.

Alla “scuola ad Ischia”, che si trovava in corso Vittoria Colonna nella “Villa Anna”, noi ragazzini di Casamicciola ci andavamo con l’autobus della SEPSA che faceva una corsa speciale in partenza da Piazza Marina ogni mattina. Ricordo che era un bel autobus dell’Alfa Romeo guidato dall’autista Egidio Fermo. Avevamo l’abbonamento con la fotografia.

Il percorso Casamicciola-Ischia era una felicità perché ogni mattina avevano un “concorrente”. All’altezza di Perrone incontravano – prima o dopo il nostro passaggio – il vecchio autobus dell’imprenditore privato Mimmì Di Maio che aveva la concessione automobilistica di servizio pubblico per le strade interne di Casamicciola e per la linea interna che dalla Sentinella conduceva ad Ischia passando però per Via Quercia. La chiamavamo la ciuf-ciuf. Era un vecchio autobus del tipo “corriera” quello che si vede nel film di Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida degli anni ‘50 che aveva uno scarico puzzolente che impestava tutta la carreggiata.

Chi arrivava prima all’incrocio tra Via Cumana e la Statale 270 arrivava prima ad Ischia. C’era questa gara quotidiana a chi arrivava prima. Qualche volta che la ciuf-ciuf arrivava prima all’incrocio e chiedevano ad Egidio di superarla prima di via Quercia e qualche volta Egidio faceva il “sorpasso” con i nostri calorosi applausi.

Durò ancora per poco la ciuf-ciuf di Di Maio credo fino alla metà degli anni ‘60 poi la SEPSA ebbe tutte le concessioni anche quelle interne alla città d’Ischia che erano gestite da Carcaterra.

Così il trasporto pubblico terrestre è stato gestito dalla SEPSA per circa 50 anni in regime di monopolio o di servizio pubblico esclusivo con nessun onere a carico dei sei Comuni dell’isola ma con alti e bassi perché la SEPSA andava avanti con il finanziamento prima statale e poi regionale.

Molte volte la SEPSA negli anni ‘80 del ‘900 ha minacciato di chiudere.

Poi c’è stata l’espansione con il grande parco macchine del decennio regionale di Antonio Bassolino e dell’assessore ai trasporti, Ennio Cascetta con i fondi europei e con servizi telematici sulle fermate e perfino il televisore con le notizie dell’ANSA sui modernissimi autobus. Servizio eccellente con ottimi autobus e frequenze ogni 15 minuti. Dopo la stretta: la SEPSA è incorporata nell’EAV, Ente Autonomo Volturno, interamente di proprietà regionale e si scopre che il servizio è terribilmente costoso per gli oneri di gestione. Così siamo passati da un eccesso all’altro ed i moderni autobus sono diventate “carrette” o ciuf-ciuf e non ci sono i soldi per le riparazioni o addirittura per la nafta o benzina. Allo stazionamento in Piazza Trieste e Trento se si domanda quando parte il bus per Casamicciola-Forio non si ottiene risposta certa: “appena arriva la macchina e se la macchina è marciante”. Roba da terzo mondo.

Adesso forse ritornano i privati con “concessioni turistiche” e ben vengano se l’EAV Bus non può garantire il servizio. Forse arrivano pullman più confortevoli ed aumenta il prezzo del biglietto ma almeno è assicurata una buona mobilità.

Che dire? Ogni eccesso è sempre difetto e con qualche nostalgia forse era meglio la ciuf-ciuf.