Ischia News ed Eventi - L'impronta della classe politica degli anni 50-60 del '900

L'impronta della classe politica degli anni 50-60 del '900

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Quello che più mi ha colpito e inconsapevolmente entrato nel mio modo di essere "giornalista politico" per oltre 50 anni è l' impronta che la classe politica degli anni 50-60 del '900 dette alla sua azione.

Quei politici dei sei comuni avevano la passione di realizzare uno sviluppo per l' isola d'ischia che non si era mai visto nella sua storia. Puntavano alla realizzazione delle "grandi opere pubbliche" perché da queste potevano nascere le iniziative private di imprenditori locali e nazionali. Non a caso il prof. Vincenzo mennella (1923-1995) sindaco di lacco ameno per oltre 20 anni fa partire il nuovo disegno di sviluppo (lo ricorda nelle sue memorie postume) dal "primo convegno turistico dell'isola d'ischia" che si tenne a casamicciola nel salone del complesso pio monte della misericordia dal 13 al 15 maggio 1950. Mennella si rammarica di non trovare più il documento finale scritto in gran parte da lui ma sottolinea che fu "il primo passo per una seria programmazione per lo sviluppo dell'isola". I problemi affrontati furono "lavoro, acqua, luce, strade, case, scuole, fogne, trasporti". Abbiamo Grazie a Raffaele Castagna ed al suo libro "ischia 1950-1999"memoria di quel fondamentale convegno con i nomi dei partecipanti. Non a caso quel convegno si tiene nello stesso anno in cui il governo nazionale ıstituisce la" cassa per il mezzogiorno" che svolgerà un ruolo decisivo per il decollo economico di Ischia nei successivi 20 anni che furono quelli del boom e del miracolo economico anche per la spinta propulsiva determinata dagli investimenti a lacco ameno da Angelo Rizzoli (1888-1970). In questo caso il sindaco Mennella fu precursore del "marketing territoriale" poiché favori' gli investimenti di Rizzoli con una radicale "trasformazione urbana" del piccolo villaggio di pescatori e contadini di poco più di 2mila anime. Pur essendo quella classe politica di formazione cattolica e liberale non di sinistra mise in atto una politica di forte intervento pubblico soprattutto nelle grandi infrastrutture viarie perché dalla nuove strade potevano nascere alberghi e ville e una edilizia economica e popolare come fu fatto. La grande espansione doveva avere un piano regolatore generale ma qui fu aperto un dibattito infinito.
Continua. G. M.