Ischia News ed Eventi - Giulio, il Dottore che volle farsi Ischia

Giulio, il Dottore che volle farsi Ischia

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Ricordo di Giulio de Marco

Conobbi Giulio de Marco nell’ estate del 1966 ed avevo 17 anni e da allora ne feci un “Maestro di vita”. Mi affascinava la sua enorme cultura, la sua concezione della vita, le sue esperienze giovanili nella Goliardia napoletana dove aveva conosciuto Lino Jannuzzi ed  il genio matematico di Renato Caccioppoli.

Era primario internista all’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia ma non era solo un medico. Era un poeta, uno scrittore, un musicista. Era venuto ad Ischia, a Casamicciola da bambino con la madre ed il padre e da allora  per oltre sessanta anni non mancò  di passare le sue vacanze nell’isola. Si vantava di avere una “doppia cittadinanza” quella napoletana e quella ischitana. Di Ischia amava tutto e la decantava nelle sue poesie e nelle sue canzoni. Ad Ischia aveva incontrato la donna della sua vita, Rina, dopo averne conosciute tante. Ogni volta che veniva ad Ischia non mancava mai di andare a trovare Vito Mattera a Forio nella sua libreria e gli incontri e le discussioni con Vito sono continuati anche senza la libreria.

Da allora per oltre 40 anni ci siamo sempre incontrati. Ogni estate per vivere le notti con le stelle ed i giorni con il sole. A lui confidavo le mie pene per gli amori finiti nati d’estate ed a lui presentai per primo nel 1979 Tullia, la donna  della mia vita.

Giulio è morto il  13 dicembre 2008  a Castellammare di Stabia proprio nell’Ospedale dove è stato Primario per circa trent’anni. Aveva 85 anni e fino all’ultimo è stato un poeta, un musicista, un cantante oltre che un medico. Gli era accanto la moglie Rina che l’ha amato per  cinquant’anni e negli ultimi 15 ha “letto” per lui –colpito dalla cecità – giornali,  riviste, libri e perfino la mia tesi di laurea scritta a 57 anni anche per  le sue costanti sollecitazioni ed ha “scritto” per lui articoli ed interventi oltre a continuare la sua raccolta di cartoline e libri antichi dell’isola d’Ischia  che ha amato come pochissimi uomini e donne di tutti i tempi. Nell’ultima estate in cui è stato ad Ischia insieme al suo amico il dottor Vincenzo Monti  ha scritto un libro sulla storia della cartolina intitolato “C’era una volta nell’isola d’Ischia” ed ha ricevuto dal Comune di Casamicciola la Civica Benemerenza.

Giulio come Prèvert è diventato “anziano” ma mai “vecchio” ed è rimasto sempre giovane dentro. I due amatissimi figli Lucia e Nicola “Niki” sono stati molto fortunati ad avere avuto un Padre simile ed una simile Madre. Fortuna che ho la consapevolezza di condividere come Amico e come umile allievo delle sue Lezioni di Vita.

Giulio vivrà per sempre nel mio ricordo. Quest’isola è più piccola senza di Lui ma più grande con la sua Testimonianza.

Sono certo che mi sta leggendo  ovunque si trovi e che mi solleciterà  a continuare a  “studiare Geografia ed Umanità”  poiché la Conoscenza è un mare senza fine mentre le Circostanze si muovono in un modo meraviglioso.

Nell’estate del 1988 mi regalò un libricino di poesie stampato  in proprio e regalato  agli amici. Si chiama “Momenti di pace”. Lo conservo gelosamente nella mia biblioteca. Contiene una dedica indimenticabile: “A Peppino Mazzella, il più piccolo dei grandi amici, il più grande dei piccoli sognatori”.

Scrive Federico Garcia Lorca nel suo “Lamento in morte di Ignazio” che “tarderà molto tempo a nascere, se nascerà, un Uomo tanto luminoso e tanto ricco di avventure”.