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Ascom News 84 - Si possono portare torte di compleanno al ristorante?

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Il titolare del locale (una pizzeria, un disco pub, un ristorante, un night) si può rifiutare a che il cliente, anche se ha invitato ospiti, porti torte fatte in casa o acquistate altrove se non ha lo scontrino.


Fare un ricevimento in un ristorante, un disco pub o altro locale notturno può risultare costoso; così, con il titolare del locale si concorda in anticipo il menu o il tipo di ristorazione da servire agli ospiti e si stabilisce, in anticipo, un prezzo “a persona”. Ma la torta di compleanno incide particolarmente sul conto finale; di solito, infatti, questa viene acquistata presso pasticcieri esterni che la fanno pagare “a peso”. Non è infrequente quindi che il festeggiato, per risparmiare qualcosa, porti al ristorante la torta di compleanno fatta in casa. In pochi però sanno che il titolare del locale può opporsi a questa richiesta o può adottare particolari accorgimenti come, ad esempio, pretendere che la torta venga acquistata da una pasticceria di cui si possa esibire lo scontrino. Perché mai queste cautele? È la legge che lo impone o c’è modo di opporsi a tali pretese? Perché non si possono portare torte di compleanno al ristorante? Lo spieghiamo subito.

Come già saprà chi ha letto il nostro articolo Posso portare una torta fatta in casa in un locale?, la legge non consente, ai ristoratori, di servire cibo di cui non conoscono la provenienza. Essi, pertanto, sono tenuti a impedire ai propri clienti di portare torte fatte in casa o altro cibo di dubbia derivazione, e di offrirlo agli ospiti, anche se consenzienti. Sia quindi che si tratti di preparazioni “salate” che di dolci (pasticcini, ciambelle, sfoglie, torte di compleanno, ecc.) queste non possono mai provenire dall’esterno. O, se acquistati in un altro negozio, è necessario che il titolare del locale presso cui vengono serviti possa controllarne la provenienza, anche attraverso l’esibizione dello scontrino. Lo stesso vale per le bevande (ad esempio una sangria fatta in casa).

Il titolare del ristorante è responsabile in prima persona della sicurezza dei propri clienti e, quindi, anche degli ospiti del festeggiato. Per realizzare in pieno tale tutela, il ristoratore deve, per legge, poter controllare la provenienza dei cibi e tutta la filiera. E poiché, per le torte di compleanno fatte in casa, egli non può avere alcuna certezza – benché gli venga assicurato che esse sono state realizzate con ingredienti freschi e di primissima scelta – si può (anzi, si deve) opporre a che queste vengano servite nel proprio locale. Né vale l’eventuale assunzione di responsabilità da parte dell’autore del dolce: se anche questi dichiarasse di voler rispondere personalmente delle eventuali conseguenze e danni agli invitati (ad esempio un’intossicazione alimentare per il cibo fatto in casa), ciò non varrebbe ad eliminare la responsabilità del titolare del locale.

Il ristoratore potrebbe però acconsentire che il proprio cliente acquisti la torta altrove (ad esempio in una pasticceria), purché possa verificare di quale esercizio commerciale si tratti ed esercitare, così, i dovuti controlli.

La normativa che vieta al ristoratore di servire torte fatte in casa dai propri clienti agli ospiti del locale si chiama Haccp (Hazard-Analysis and Control of Critical Points ossia «analisi dei rischi e controllo dei punti critici»). È un protocollo (ovvero un insieme di procedure) volto a prevenire le possibili contaminazioni degli alimenti. Detto protocollo si basa sul monitoraggio di tutti i «punti della lavorazione» degli alimenti serviti ai propri clienti, al fine di evitare pericoli per questi ultimi e rischi di contaminazione. L’Haccp è obbligatorio in Italia [1] per tutti gli esercizi autorizzati alla somministrazione di alimenti e bevande (e, quindi, bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, pub e discopub, self service, rivendite alimentari e ortofrutta, salumerie, gastronomie, macelli, macellerie, pescherie, panifici, scuole, mense, comunità in cui si somministrano alimenti).

Tra i vari obblighi che l’Haccp impone vi è quello di individuare e analizzare tutti i potenziali pericoli e rischi associati alla produzione di un alimento in tutte le sue fasi, dalla coltura fino al consumo. Pertanto se una torta di compleanno è fatta in casa, non è possibile sapere con che ingredienti è stata preparata, se gli stessi sono tossici o meno, freschi, ben conservati, ecc. Pertanto, se il titolare del locale consentisse al cliente di servire cibo di cui non conosce la provenienza non potrebbe esercitare il controllo di sicurezza richiesto dall’Hccp.

note
[1] D.lgs. n. 155/1997, poi abrogato e sostituito dal d.lgs. n. 193/2007 di attuazione del Regolamento CE n. 852/2004