Ischia News ed Eventi - La testa della vittoria di Samotracia

La testa della vittoria di Samotracia

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La mia più grande amarezza della mia vita civile è stata quella di non aver completato l'allestimento del Museo Civico di Casamicciola e cioè non aver potuto avviare un recupero della memoria storica di Casamicciola colpita nella sua lunga storia da terremoti ed alluvioni dai quali questo popolo tenace riusciva sempre a sollevarsi, a riprendere a vivere, a trovare una nuova economia per il proprio sviluppo.

Nel 1999 ci veniva data l'occasione storica dal l'allora servizio sismico nazionale con la pubblicazione della monumentale monografia sul terremoto del 1883, la prima grande catastrofe dell'Italia postunitaria.

La monografia era stata redatta da 9 studiosi sotto il coordinamento del prof. Giuseppe luongo e del dirigente Roberto De Marco. La presentammo il 6 marzo 1999 all'hotel Manzi con il presidente della provincia di Napoli, prof. Amato Lamberti.

Tenni l'intervento introduttivo che si può trovare nel quarto volume degli atti del centro studi su l'isola d'Ischia che racchiude gli anni di produzione culturale dal 1999 al 2010 e curato dal presidente dottor Antonino Italiano.

A che punto nel 2003 era arrivato l'attuazione del progetto é racchiuso in 4 brochure di cui due con la presentazione del l'allora sindaco Giosy Ferrandino ed il quarto volume degli atti del centro studi Ischia contiene anche tutta la vicenda della salvezza dell'osservatorio dalla vendita all'asta e del passaggio dal demanio al comune.

Le vicende giudiziarie successive e la distruzione totale di tutta quella fatica possono essere raccontate dallo stesso sindaco di allora che é lo stesso di oggi.

Recuperare la memoria storica del mio paese - il paese dei miei padri - dare un assetto territoriale degno della sua storia resta ancora il mio impegno civile oltre il personalissimo paesano sempre lontano da me che ho scelto oltre 50 anni il metodo della "critica contenutistica" cioè i fatti, il richiamo alle regole ed alle leggi e soprattutto al buon senso la virtù più rara.

Come direttore del Museo Civico mi assegnavo il compito di recuperare la storia locale ovunque possibile anche le più piccole emergenze. Sulla parete esterna della casa dove soggiorno benedetto croce oggi pensione coralba in via castanito nel 1954 in occasione di un convegno di studi fu apposta una lapide dettata da Fausto Nicolini.

La lapide era scomparsa. Così chiesi al proprietario dove era finita. Mi disse che si era spezzata e stava abbandonata nel proprio giardino. Gli dissi che dovevamo recuperarla e rimetterla perché era storia del paese. Il proprietario si dichiarò favorevole, "anzi - mi disse - poiché è vecchia e spezzata in due buttiamola e facciamone un'altra nuova".

Ebbi un colpo cuore,. "ma come - risposi - così tratti la storia! Se vai al Louvre di Parigi e vedi la statua della vittoria di Samotracia di cui abbiamo una copia nel cimitero di Casamicciola sulla tomba di Carla Fabbri tu non trovi la testa ed allora dobbiamo mettere una testa nuova sulla statua perché è più bella".

Io credo che questa concezione della modernita è diffusa. Buttare a terra il Capricho de Calise, una piccola opera di architettura moresca in un piccolo paese senza Medioevo e Rinascimento e ricostruito con baracche e casermoni senza alcun culto del bello, é mentalità diffusa e ciò che rattrista è il ruolo della Soprintendenza ai beni culturali che lascia correre e permettere questo.

Per fortuna che nel vicino comune di Ischia c' è un altro sindaco che pur avendo lo stesso cognome di quello di Casamicciola ha un'altra sensibilità storica artistica culturale.

La biblioteca Antoniana è un faro di cultura. I parchi pubblici sono essenziali. I beni pubblici estesi e curati.

Non vivono i cittadini del capoluogo i disagi dei vicini di Casamicciola o il pericolo di un proprietario moderno della Pagoda che vista la scarsa utilità della cupola la vuole abbattere per fare posto ad una più estesa terrazza.

P. S. L'antica lapide a croce la recuperammo. I "restauratori" furono i due operai comunali Vincenzo De Angelis ed Angelo di Iorio. Fu posta allo stesso punto. Ci sta ancora.