Ischia News ed Eventi - Carosello napoletano - Il M.° Enzo Martino, in concerto al Torrione di Forio con un omaggio ad Armando Gill.

Carosello napoletano - Il M.° Enzo Martino, in concerto al Torrione di Forio con un omaggio ad Armando Gill.

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Con l’imminenza delle festività natalizie si rinnova il classico appuntamento con la musica d’Autore e con il M° Enzo Martino, che, dopo le eccellenti performance di “O Guapp ‘nnammurato”, “Vive la France” e “Dalle Ande al Vesuvio” ci delizia con il prossimo concerto dedicato alla Canzone napoletana e con un particolare omaggio a Michele Testa, in arte Armando Gill (1877-1945).

Primo cantautore italiano, fu, infatti, il primo a firmare musica e testi e a cantare i suoi brani, interpretati sia in napoletano sia in lingua italiana, attore cinematografico di successo, Armando fu il canzoniere del popolo, un poeta popolare colto e signorile.

L’Associazione Culturale Radici, ben lieta di rinnovare una perfetta sinergia tra musicisti e pubblico, propone il simbiotico duo composto dal M° Enzo Martino e il M° Giovanni Di Lustro, che, presentato dal regista Eduardo Cocciardo, si esibirà la sera dell’Immacolata, venerdì 8 dicembre 2017 alle ore 17.00, presso la sala mostre del Museo Civico Giovanni Maltese al Torrione di Forio.

Come nel film del 1954, vincitore del Prix International al Festival di Cannes 1954, diretto da Ettore Giannini, e interpretato da attori del calibro di Sophia Loren e Paolo Stoppa, il suadente Enzo ci conduce nella realtà di un popolo fantasioso, quello napoletano, che riesce a sorridere anche nelle avversità. Dalla leggenda di Angela e Michelemmà, alle tarantelle, dalla rumba degli scugnizzi all’invasione dei Saraceni, Svevi e Angioini, questo è il filo conduttore che lega le canzoni del repertorio proposto dal celebre Artista. Enzo Martino, infatti, si è distinto particolarmente, portando in giro per il mondo il messaggio della napoletanità fino in Giappone.

Nel paese del Sol Levante conosce l’anima gemella, Hiroko, dalla quale ha avuto due figlie: Cecilia ed Elisa. Dopo aver festeggiato i sessanta anni di carriera musicale, ci dona, accompagnato dal validissimo M° Giovanni Di Lustro, mediante la sua Arte canora e chitarristica, questo carosello attraverso la canzone evergreen napoletana che il mondo intero ci invidia.

Enzo De Martino

Nasce a Castellammare di Stabia nel 1938. Orfano di entrambi i genitori, a quattordici anni, inizia lo studio della chitarra classica come autodidatta. Per sopravvivere suona e canta nei locali più in voga della Capri degli anni 50’ e 60’ incontrando i grandi personaggi dell’epoca come Onassis, Maria Callas, L. Taylor, Sofia Loren, B. Bardot e tanti altri ancora. Nel 1966 gli è proposto di fare una tournée in Giappone per sei mesi ma vi rimarrà per cinque anni apparendo nelle televisioni nipponiche con grande successo.

Nel 1971 torna all’ombra del Vesuvio e poi sbarca a Forio con la moglie Hiroko. Enzo De Martino è sempre stato uno studioso appassionato della canzone napoletana ed ha eseguito varie ricerche su S. Di Giacomo e R. Viviani. Nel 1978 incide, per la B.B.B. Ricordi, il primo L.P. e ne segue un secondo nel 1979. Iniziano poi i concerti in parecchie località campane come: Capri, Forio, Lacco Ameno, Castellammare Di Stabia e altre, con grandi chitarristi quali Mario Ganci, G.M. Fontanella e il mandolinista R. Esposito. Nel 2006 inizia la collaborazione con il chitarrista Giovanni Di Lustro che tuttora perdura.

Giovanni Di Lustro

Nasce a Forio nel 1962 inizia a studiare la tromba all’età di dieci anni presso la banda musicale di Forio. Alcuni anni dopo, inizia le prime esperienze in ambito di genere moderno quali rock e pop proponendosi anche con la chitarra, strumento al quale si dedicherà poi in modo prioritario.
Dopo i venti anni la musica per lui diventa una professione in e la sua collaborazione è molto richiesta da altri musicisti locali tra cui il gruppo dei Bagaria. Pur in piena attività musicale si iscrive nel 1989 alla scuola ANDJ (associazione nazionale diffusione jazz) dove approfondisce particolarmente lo studio dell’armonio e della tecnica d’improvvisazione.

Con l’incontro con Enzo Martino nel 2006 si avvicina allo stile della chitarra classica e in particolare alla ricerca del repertorio antico napoletano a parte altre escursioni nella canzone francese d’autore e in quella spagnola e sudamericana.

Armando Gill (Michele Testa) Napoli, 1877 / 1945.

Armando Gill, piaceva per il repertorio tutto suo che egli stesso annunciava con la simpatica dicitura: «versi di Armando, musica di Gill, cantati da me medesimo». Ai primi del Novecento la sua originalità fece molto scalpore. Gill fu il canzoniere del popolo; un poeta popolare con una punta di signorilità dovuta al suo temperamento e alla sua cultura. Aveva inoltre una spiccata personalità tanto da raggiungere i primi posti, nel vasto panorama artistico di fine Ottocento e inizio Novecento. Ottenne, infatti, i suoi primi successi tra il 1896 e 1899: Fenesta nchiusa e 'O surdato.

Altri suoi versi li musicò Alfredo Mazzucchi: Stornelli montagnoli, ecc.; poi Gill decise di mettersi in gioco con i suoi versi così spontanei diventando un Cantautore. La sua produzione fu molto ricca e originale. Dopo gli studi liceali, si era iscritto alla Facoltà di Legge a Napoli. Per alcuni anni, dopo la prima guerra mondiale, creò una compagnia musicale il cui repertorio, scritto da lui, in maggior parte, prendeva spunto dalle sue stesse canzoni: Come pioveva, ‘O quatto 'e maggio, ‘O zampugnaro nnamnaurato. Rappresentò inoltre riviste sue e riviste scritte in collaborazione con Guido Di Napoli: Calendario, 4 e 4 = 8, ecc. Armando era capace d’intrattenere e divertire il pubblico con le sue indimenticabili improvvisazioni e le sue le sue canzoni ebbero molto successo tanto da essere riprese poi da Roberto Murolo, Vittorio Marsiglia, Achille Togliani e i Beans.

Fra i suoi successi:
In dialetto: Fenesta nchiusa (1896); ‘O surdato (1899); Nun sò geluso (1917); ‘E quatto ‘e maggio (1918); ‘O zampugnaro nnammurato (1918); Bella ca bella sì (1919); Varca d’ammore (1919); ‘O sunatore ‘e mandulino (1926); Palomma (1926).
In lingua: Stornelli montagnoli e campagnoli (1909), Stornelli spagnoli (1909), Bel soldatin (1910), Canti destate (1911), Gina mia (1911), Al mare (1912), Stornelli del cuore (1912), Stornelli proibiti (1912). Canti paesani (1913), Donne e amore (1917), Come pioveva (1918), Canti nuovi (1919), Stornello dell’aviatore (1920), Cinemà cinemà (1921), Rispetti all'antica (1922), Ancore in montagna (1926).