Ischia News ed Eventi - Rubriche

Ho ricevuto moltissimi auguri per il mio compleanno dagli Amici di Facebook. 62 anni il 26 giugno. Non ho mai ricevuto tanti auguri in vita mia.  Espressi in italiano, inglese, tedesco e francese e sono arrivati dalle Americhe, dall’Europa e perfino dall’Asia. Così mi sono chiesto: ma che tipo di amicizia è questa di Facebook? Come si può essere amici soltanto mostrando la propria foto, scegliendo una canzone o parti di un film o di un romanzo o mostrando le foto dei propri album a persone che non conosci nella vita reale?  In che modo questa comunicazione virtuale incrementa o fa nascere amicizie in una società che non è mai stata nella Storia Umana tanto egoista, individualista, quasi ingrata?

Sul “Roma” di  giovedì 23 giugno l’arch. Gerardo Mazziotti ha scritto un articolo di enorme valore, a mio parere, che la direzione pubblica in prima pagina di apertura dove di regola si mettono gli Editoriali che rappresentano la linea politica del giornale anche se vengono firmati ma il “Roma” nell’occhiello qualifica l’articolo come “l’opinione” quasi per prendere le distanze dalla  condivisione  da parte della direzione ma con rispetto per il pluralismo delle idee. E’ un peccato perché l’articolo dal titolo: “Ci vuole coraggio ministro Tremonti” non solo merita una assoluta condivisione ma un’ampia diffusione.

Abbiamo dato vita circa due anni fa nello studio dell’indimenticabile amico avv. Nello Mazzella insieme a Franco Borgogna, che lo presiede, ad un “Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’isola d’Ischia”(OS.I.S) nell’intento di raccogliere dati, di promuovere studi e ricerche sul sistema economico e sociale dell’isola d’Ischia, in modo da presentarli alla “classe dirigente”dell’isola affinché possa adottare le decisioni migliori per consolidare lo sviluppo raggiunto e promuovere strategie per la nuova occupazione soprattutto giovanile. Non siamo stati animati da ambizioni politiche perché una nuova carriera politica non si comincia a 60 anni ma forse alla nostra età e con la nostra esperienza possiamo disinteressatamente offrire un contributo per affrontare i gravi problemi dell’isola dove siamo nati, dove vogliamo continuare a vivere e che vogliamo rimanga l’isola dei nostri figli dove possono abitare e vivere.

E’ morto il 20 giugno a Venezia, la città che amava più di tutte, ad 89 anni Lamberto Sechi, uno dei più grandi Maestri del giornalismo italiano moderno. Il nome forse dice poco o niente ai giovani o al grande pubblico. Sechi non era una prima firma come Indro Montanelli o Enzo Biagi, non era cioè quello che l’immaginario collettivo definisce un grande giornalista che scrive editoriali solenni o inchieste indimenticabili come quelle di Tiziano Terzani.

Sechi era un grande “costruttore” di giornali ed ha costruito negli anni ‘60 il più importante settimanale italiano, “Panorama”, che superava nelle vendite “L’Espresso” di Eugenio Scalfari ed ha introdotto il giornalismo inglese in quello italiano “disciplinando” la redazione con uno stile assolutamente omogeneo in modo tale che prescindendo da chi scriveva il giornale doveva sembrare scritto da una sola persona. L’attacco dell’articolo doveva essere breve, le frasi corte,la chiarezza assoluta, i dettagli precisi. Sotto la testata di Panorama Sechi fece apporre, rivisitandolo, l’ammonimento di Scott, il padre del giornalismo inglese: “I fatti separati dalle opinioni”.

L’elezione di Luigi De Magistris, 43 anni, magistrato coraggioso, eurodeputato  in carica ed eletto nella lista di Italia dei Valori, a Sindaco di Napoli con uno schieramento “oltre” i partiti tradizionali di centro o sinistra rappresenta una svolta di enorme importanza , un forte segnale di cambiamento, per la Città di Napoli  che è la più grande Metropoli  nonché la capitale storica ed economica di tutto il Meridione.

De Magistris ha voluto e saputo dare voce ad una società civile, sociale, economica stanca della partitocrazia e dei suoi vecchi e nuovi rituali.  La sua vittoria è prima di tutto una sconfitta della destra – antica e moderna - ma anche della sinistra tradizionale rappresentata oggi dal Partito Democratico di cui lo zoccolo duro è l’ex-organizzazione del Partito Comunista che l’ex Presidente della Campania ed ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, incarnava. Chi ha votato De Magistris lo ha fatto per dire basta agli uomini di ieri e ai  loro rituali – oltre la destra e la sinistra – ed ha chiesto uomini e donne che siano credibili per affrontare una problematica titanica per far rinascere una o forse la più bella città del mondo.

Ho già avuto modo di affermare che la questione dell’unificazione amministrativa dell’isola d’Ischia in un unico Comune se esce dalla porta sconfitta dall’astensionismo – che significa non partecipazione al problema – dalla maggioranza degli ischitani che hanno impedito il raggiungimento del quorum del 50 per cento più uno rientra dalla finestra. Meglio. Respirerà aria più pulita liberata dalla demagogia, dal personalismo, dal tatticismo, dal campanilismo.

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